L’Amazzonia, con la sua ricchezza e le sue criticità, è stata al centro dell’incontro “Amazzonia, anima del pianeta: Uomo – Acqua – Terra”, un dialogo-intervista con il vescovo della diocesi dell’Alto Solimoes, Mons. Adolfo Zon Pereira, che si è tenuto ieri pomeriggio (2 ottobre) al Ridotto del teatro delle Muse. Un’occasione imperdibile per approfondire le tematiche che riguardano questa meravigliosa terra e il suo popolo.
«La diocesi dell’Alto Solimoes si trova nella triplice frontiera tra Brasile, Colombia, Perù – ha spiegato Mons. Adolfo Zon Pereira – e ha una grande estensione, 131mila chilometri quadrati. Otto sono le parrocchie e quindici i sacerdoti, tra cui alcuni padri Missionari Saveriani e un marchigiano, padre Alberto Panichella di Macerata. Le sfide che dobbiamo affrontare sono diverse, a partire dalle grandi distanze, ma purtroppo in questa terra di confine ci sono anche il traffico di droga, di persone e di animali, la tratta delle donne, la violenza e lo sfruttamento delle persone. Ci sono vari popoli indigeni e 23 religioni diverse. A tutto ciò la risposta che dobbiamo dare è la nostra presenza. Con l’incontro inizia il processo di evangelizzazione». Un altro aspetto importante riguarda la «promozione di un’ecologia integrale come richiesto da papa Francesco, ovvero un’ecologia ambientale, economica, sociale, culturale. Dal 6 ottobre parteciperò al sinodo a Roma su “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”, e credo sia un sinodo non solo per questa terra, ma anche per tutta la Chiesa. L’ecologia integrale è una chiamata alla responsabilità che riguarda tutta la Chiesa e tutto il mondo».
Quest’anno l’arcidiocesi di Ancona-Osimo ha creato un gemellaggio con la diocesi dell’Alto Solimoes per promuovere un’opera di solidarietà e di carità nella terra dell’Amazzonia. «Questo gemellaggio è iniziato con l’incontro – ha detto Mons. Adolfo Zon Pereira – e ci arricchiremo a vicenda. Ad esempio noi abbiamo la necessità di formare i preti della nostra diocesi e chi è in cammino per il sacerdozio potrebbe studiare nel seminario di Ancona. Allo stesso modo i seminaristi che stanno studiando ad Ancona potrebbero fare un’esperienza di missione in Amazzonia». «Gemellaggio significa incontro, conoscenza, preghiera reciproca, – ha detto Mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo – ma anche scambi spirituali perché l’umanità ha una ricchezza enorme. È importante conoscere le tradizioni e le culture di popoli diversi e ai giovani seminaristi proporremo questa esperienza di missione in Amazzonia, a cui potranno partecipare anche laici che vorranno vivere questa esperienza. Poi chiederemo a Mons. Adolfo Zon Pereira ciò di cui ha più bisogno la sua diocesi e le nostre parrocchie potranno fare una colletta, in modo che la carità possa diventare segno e dono. Questo percorso lo porterà avanti l’Ufficio Missionario e l’Ufficio Caritas e quest’anno il periodo di Natale sarà avvento di carità, carità come preghiera e come aiuto. La carità non ha confini. Impegniamoci tutti per un’ecologia integrale che significa prendersi cura dell’uomo e del creato».
«In questo mese missionario di ottobre – dichiara Alessandro Andreoli, direttore dell’Ufficio diocesano missionario – abbiamo deciso di invitare il vescovo della diocesi dell’Alto Solimoes, ma ci saranno anche altri appuntamenti, come la veglia missionaria (18 ottobre), con la quale raduneremo la comunità diocesana per pregare e riflettere sulla tematica a cui ci chiama il Papa in questo mese. Quest’anno papa Francesco ha infatti indetto per ottobre un mese missionario straordinario per ricordarci una verità semplice: ogni battezzato è inviato. Il Pontefice ci invita a riflettere sul tema “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”».